PERCHE’ DECIDERE DI FORMARSI PER UN CANOISTA.
Questo articolo nasce per l’utente finale ovvero chi vuole
avvicinarsi ad uno sport come la canoa o chi va in canoa anche su tratti difficili con amici che conoscendo poco di sicurezza, non sapendo andare molto bene in canoa mettono in pericolo loro e me stesso.
La canoa, è uno sport dove conoscenze, valutazioni, esperienza, capacità tecniche, equilibrio
fisico e mentale fanno la differenza. Ogni manovra va a ricercare scivolamento,
armoniosità, fluidità, precisione sicurezza.
Molte persone di tutte le età e con varie ambizioni si
avvicinano a questa disciplina. C’è chi vuole imparare la canoa per farsi i giri nel
lago, c’è chi vuole fare un po’ di slalom per divertirsi e fare sport in tratti
di fiume non troppo pericolosi.
Poi ci sono le persone che vogliono imparare per scendere i
fiumi, di varie difficoltà.
E’ molto riduttivo voler imparare ad andare in canoa solo
nei laghi. Quando una persona incomincia
uno sport, sa da dove parte ma non sa dove arriverà.
Ecco che la figura del Maestro di canoa è essenziale, perché
deve rispondere alle esigenze che il corsista chiederà, nel tempo, partendo da
un laghetto e invogliandolo a crescere a livello tecnico, esperienziale ed
emozionale.
LE FIGURE PROFESSIONALI.
Non entrerò in merito di chi fa cosa.
Possiamo dire che ci sono varie Federazioni, varie
associazioni etc.. che promuovo questi corsi.
Purtroppo quello che
noto è un adeguamento verso il basso.
Tutti, devono fare sport e tutti possono insegnare a
fare sport, ma bisogna sapersi valutare e sapere fino a dove uno si deve spingere. Difficile sapersi valutare senza esperienza.
Non guardo i brevetti, i certificati etc.. guardo le reali
capacità. Perché una persona ha il diritto di avvicinarsi a questo sport avendo
docenti preparati a 360°.
Non parlo solo di aspetti tecnici, didattici e di sicurezza,
parlo anche di capacità personali per far vivere lo sport della canoa in
maniera bella, divertente e sana.
1. Molto difficili, dove sono richieste buone capacità
canoistiche. Quando io feci i corsi di maestro di canoa o le sessioni
precedenti, ricordo che si andavano a navigare 5° gradi. Se pensate che una
selezione fu fatta sul Noce Bianco 5° abbastanza cattivo. I docenti molto forti canoisticamente con
esperienze internazionali.
2 Molto facili, dove si parla di teoria in aula, dove i
docenti non sono persone con un livello alto, dove si sono autoproclamati. Ci
sono percorsi dove basta dimostrare di aver esperienza per diventare
istruttori, portando un allineamento verso il basso, per mancanza di capacità.
Ora incominciano a
uscire nuove formule di corsi per docenti:
Sicuramente colpa anche dei professionisti del settore.
Le federazioni, le associazioni fanno il loro gioco, sono inoltre
fortemente convinto che sono gli istruttori o i pseudo istruttori che devono
fare la differenza.
Al di là del nome delle federazione, bisognerebbe capire che
spesso, si fanno più danni che altro.
Non fa bene al nostro sport avere docenti che non sanno
andare in canoa, (non solo sotto l'aspetto tecnico) un maestro che non sa lanciare una corda, un maestro che va con dpi non idonei, non rispettano questo sport. Se non siamo aggiornati sulle
nuove tecniche in canoa, sulla sicurezza, sulle normative non siamo professionisti.
Ci sono istruttori che hanno fatto il loro ultimo lancio di
corda 10 anni fa ... ma le cose cambiano
sia sull’aspetto del soccorso che su come insegnare, e sulle metodologie
didattiche.
Figuriamoci poi se chi deve fare la formazione ai futuri
istruttori sa ancora meno.
Ora, dobbiamo avere la responsabilità di capire che gli
incidenti possono accadere e noi siamo responsabili. Verremo riconosciuti più
professionali se ogni tanto dicessimo “ questo non lo so fare, vai da chi è più
bravo”.
Quando si fanno i corsi per diventare guide alpine, oltre
agli istruttori delle guide, ci sono i formatori esterni, chiamati perché
massimi esperti in un settore. Ad esempio per le valanghe, o per imparare a
tracciare dei percorsi, vengono chiamate delle persone che fanno questo di
mestiere.
Questo è indice di professionalità. Nonostante il fatto che,
chi diventa istruttore delle guide è davvero un fortissimo alpinista e chi diventa
guida si è fatto il mazzo per 110 giorni + tutta l’esperienza che deve
dimostrare per accedere alle selezioni.
E attualmente l’80 % del lavoro è racchette da neve, canyoning
e passeggiate.
L’istruttore di canoa dopo 2-3 giorni porta persone su tratti
di fiume che comportano pericoli oggettivi importanti.
Sicuramente non c’è la volontà di volersi
professionalizzare. Per vari motivi, purtroppo dati da poco rispetto verso
questo sport e verso gli allievi.
Però credo che sarebbe normale pretendere di saper navigare
un IV° in maniera decente, saper andare in canoa tecnicamente bene, sapere le
manovre di soccorso giuste e non di 10 anni fa, conoscere le nuove linee guida,
saper insegnare, investire nella propria formazione, avere un brevetto di BLS e
molto altro.
Questo pressapochismo porterà sempre di più un danno ai
futuri istruttori che a loro volta saranno un pericolo verso l’utente finale.
Detto questo spero che chi voglia avvicinarsi a questo sport
come LAVORO e non come passatempo, lo faccia al massimo, per rispetto dei suoi
allievi, dei suoi colleghi e di chi lavora ed investe per dare sempre di più un
servizio migliore.
Sarebbe bello unificare la formazione, fatta in maniera
intelligente, con professionisti di ogni settore, che danno la loro
disponibilità per dare ai futuri allievi istruttori il massimo. Trovando un
giusto equilibrio tra capacità tecniche, capacità personali etc..
I professionisti investono tempo, energie, attrezzature e
soldi per la propria formazione con un risultato finale che, quando lavorano
hanno un costo.
Poi c’è chi lo fa per diletto, senza competenze, con poco o
zero investimento di denaro per la propria formazione uscendo ad un costo
finale decisamente inferiore.
Questo purtroppo non fa bene alla categoria di veri
professionisti.
Sicuramente gli interessi personali, interessi societari,
hanno fatto in modo di amplificare queste problematiche.
Attualmente l’unica speranza sono i futuri istruttori che
decidano responsabilmente e autonomamente di cercare la migliore formazione
possibile. La speranza è che gli appassionati insegnino ai canoisti la cultura
di volersi formare in maniera sana e corretta.
E visto che ce ne sono molti, la domanda che sorge spontanea
è: FORSE MANCA QUALCOSA?
Il bagno capita a
tutti e capitano anche gli incidenti, però bisognerebbe provare a navigare i
tratti di fiume dove “ce la si può giocare”. C'è differenza tra provare a fare una rapida o navigare un rapida, dando i colpi giusti, scegliendo la linea giusta e mantenerla, invece sembrava più una roulette russa. Questo non è andare in canoa e sono convinto
che non sia colpa di chi ha partecipato ma sia colpa degli istruttori, accompagnatori, maestri etc.. che non
hanno insegnato loro il valore ed il bello di questo sport. Perché se una
persona di queste si fosse spaccata la faccia sott’acqua o peggio,
probabilmente non sarebbe più andata in canoa. E questo, sarebbe una perdita per
il nostro mondo.
Sono convinto che l’istruttore abbia un compito essenziale.
Quello di insegnare il rispetto per la vita e per lo sport. Ma come può
insegnarlo se lui è il primo a non averlo?
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