COME LANCIARE UNA CORDA LANCIO
Ecco qui alcune riflessioni sulla corda da lancio. Queste poche righe devono essere di spunto per dei ragionamenti. Come sempre ci preme precisare che non abbiamo trattato a fondo l'argomento. Questi punti andrebbero analizzati e approfonditi anche nella pratica per capire al meglio tutte le sfumature e accorgimenti che la Scuola insegna durante i corsi. Rescue is not a game.
Questo post è un'informazione e non una formazione.
Argomento importante ma sottovalutato. Saper lanciare una
corda, può salvare una vita ma questo intervento ha dei pro e dei contro.
- Soccorso a basso rischio, perché chi lancia non entra in acqua
- possibilità di soccorso in zone dove sarebbe troppo pericoloso buttarsi in acqua
- utilizzo della corda anche per trasbordi difficili, messa in sicurezza del personale
- utilizzo in alluvione per calare dall'alto persone su un raft ecc...
SVANTAGGI
- saper individuare il punto giusto dove lanciare
- precisione del lancio
- la persone a cui si lancia deve essere cosciente
- possibilità di corda incastrata
- soccorso di una sola persona alla volta
- il primo lancio: quando la corda è nel sacchetto può essere di 18 metri circa, la corda ripiegata a spire nel secondo lancio, non va oltre i 12 metri di media
- La persona in acqua deve tenere la corda e non mollarla, quindi bisogna fare affidamento sulla vittima
Spesso, vedo persone che vogliono lanciare la corda in posti
pericolosi o non adatti o quello che si posiziona per fare sicura nel punto più
difficile, magari sopra un sasso.
Bisogna valutare non solo dove si lancerà, ma dove arriverà
la persona recuperata.
Ci sono considerazioni come deflettore, sassi dove la corda
si può incastrare, buchi, ostacoli naturali e non, forza da applicare per
portare la persona a riva, forza che dovrà avere chi viene recuperato per
tenere la corda. Questi sono alcuni punti che vanno ragionati prima di
lanciare; purtroppo spesso non si ha il tempo di fare tutto questo ed il
risultato è che si lancia dove si può, dove si è ed il prima possibile.
Questo in realtà è vero, allora il problema non è lanciare,
probabilmente è la procedura sbagliata, perché fare troppe valutazioni vuol
dire troppe variabili, di conseguenza errori.
LA TECNICA INSEGNATA NELLA MEDIA ATTUALMENTE E’:
Si lancia la corda alla persona in acqua più o meno
perpendicolarmente rispetto a dove si trova il soccorritore. Una volta lanciata si fa
una specie di pendolo attraverso il quale il soccorritore tiene la corda ad una forza che
varia a seconda della forza dell’acqua, la stessa cosa farà la persona in
acqua, con il problema che quando sarà in tensione la corda, la vittima andrà
anche sott’acqua.
LA TECNICA INSEGNATA DA RESCUE PROJECT E’ MOLTO DIVERSA:
Il soccorritore lancia il prima possibile la corda quando la
persona è ancora a monte, a circa 45°. Questo per vari motivi: la
vittima vede chiaramente arrivare la corda, inoltre appena presa, sarà
importante che il soccorritore recuperi la corda e contemporaneamente corra in giù.
Il risultato sarà un recupero di una persona, dove il
soccorritore è più a valle rispetto alla vittima
VANTAGGI:
- lanciando a monte, se si dovesse sbagliare, si
avrebbe un po’ più tempo per rifare la corda ad asole e provare a rilanciare
-
Nel caso il lancio fosse corretto, correndo a
valle, ci sarebbero ulteriori vantaggi :
1 se la vittima sbaglia a prendere la corda
posizionandola in maniera scorretta, non ci sarebberò grossi problemi
2 la corda non andrebbe mai in tensione
questo eviterebbe traumi ma soprattutto evita che la persona in acqua lasci la corda
o per paura o per sfinimento
3 il soccorritore non farà fatica
4 quando arriverà la vittima a riva ci sarà
anche il soccorritore vicino a lui
5 se ci dovesse essere un buco, essendo il
soccorritore a valle, non dovrebbe fare altro che tirare la corda per far uscire
la persona dal ritorno
6 sassi affioranti: non avendo la corda in
tensione risulta molto facile far saltare la corda sopra i sassi
7 deflettori, correnti strane etc.. non
recherebbero alcun problema perché essendo il soccorritore a valle, recupererebbe
sempre con l’angolo giusto e non contro corrente
8 se la corda si dovesse fare attorno al
braccio etc.. non comporterebbe grosso pericolo perché non sarebbe in tensione
e quindi facile da liberarsi
9 se in acqua ci dovesse essere in recupero più di una persona la forza per tenere aumenterebbe notevolmente
SVANTAGGI:
- non sempre è possibile correre, in questo caso
bisognerà fare una valutazione sul posto, o se utilizzare altre tecniche come
tiro al vettore o altro.
Questo sistema offre altri vantaggi. Ad esempio che il
soccorritore, prima di lanciare, cerchi una posizione sicura per lui dove possa
correre, non mettendosi sopra un sasso con il risultato di essere catapultato
in acqua dalla vittima.
Inoltre questo sistema non comporta valutazioni eccessive, perché
con questa procedura l’angolo di tiro sarà sempre corretto.
Ipotizziamo anche che non si possa correre: l’obbiettivo è
tirare la corda il più a monte possibile cercando di recuperare il prima
possibile quando la vittima è a monte, una volta che verremo superati, dovremmo
essere il più fluidi possibile per recuperare.
Una ragazza di 40 kg deve poter recuperare una persona di
100 kg in un tratto di fiume di IV grado senza utilizzare la sua forza. Inoltre
quando parliamo di correre in giù, vedrete che nella realtà si parla di 5-7
metri al massimo.
- corda in spectra, resistente statica galleggiante
- avere poca attrezzatura con la quale si possa utilizzare per più cose
- marsupio che funge da ancoraggio o da imbraco di emergenza






soccorso fluviale informazione sulle tecniche di base dal nuoto in fiume al lancio di corda
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