Coda di vacca per i canoisti
Piccole informazioni, prendere tutto con le pinze, questi argomenti dovrebbero essere trattati in maniera approfondita soprattutto a livello pratico.
Spesso vedo canoisti girare con cordini di tutti i tipi, con moschettoni strani per avere la coda di vacca.
Ogni tanto mi da l'idea che qualcuno la tenga attaccata tanto per rappresentare uno status, più che per usarla.
Ora vorrei entrare un po' in merito della mia esperienza.
COSE DA NON FARE
Purtroppo si vedono canoisti che attaccano un moschettone senza ghiera all'imbraco del PFD nella parte posteriore. L'altro moschettone, invece di averlo attaccato ad uno sgancio rapido viene attaccato alle spalline o a qualche anello chiuso.
Attenzione: la coda di vacca deve essere così posizionata:
1 Moschettone ad almeno 2 movimenti sull'imbraco del salvagente.
2 Moschettone a base larga legato anche esso all'imbraco del PFD o ad uno sgancio rapido, che puo' essere in velcro o essere un anello rotto.
Personalmente, visto che non mi porto dietro mille attrezzature in canoa, faccio questo ragionamento:
poco materiale, ma versatile quindi utilizzabile in varie situazioni. Quindi i miei moschettone sono tutti a base larga e tutti a ghiera.
Attualmente sto usando una fettuccia molto stretta tenuta 22 Kn così da poterla usare anche per ancoraggi etc...
NB: nel momento che uso queste attrezzature, dovrei saper usare lo sgancio rapido dell'imbraco.
Per fare questo, non tutti i PFD sono tutti uguali, c'è chi ha la fettuccia molto ruvida, c'è chi pesa poco o molto e bisogna anche valutare in quale fiume si potrà svolgere il soccorso. Chiaramente cambia la conformazione se una persona lavora su un secondo grado piuttosto che su un quarto grado.
Fatta questa premessa vediamo un po' se usarle la coda di vacca oppure no.
Per lavoro mi capita spesso di usarla e credo sia uno strumento utile in certi contesti. Devo dire però che negli anni ho sempre più ridotto l'uso di questo attrezzo.
Mi è capitato parecchie volte di dover aprire lo sgancio rapido.
Una considerazione è questa:
- fiumi facili fino al terzo grado, da usare sopratutto se si sta lavorando come maestri e quindi può capitare di dover recuperare canoa persona e per vari motivi dover navigare un tratto di fiume in questo modo, quindi si rivela utile
- Fiumi difficili sopra il quarto grado, o torrenti pieni di sassi o presenza di salti.
In questo caso non attacco mai la coda di vacca, preferisco incastrare la barca su qualche sasso e poi andarla a prendere. Preferisco non mettermi in pericolo rimanendo incastrato, magari a testa in giù, per colpa di una canoa.
Una cosa da valutare è questa.
Se si ha la coda di vacca attaccata, molte persone, appena vedono un compagno a bagno cadono in quella che si chiama "visione a tunnel". Attaccano subito la barca senza valutare cosa ci sia dopo.
Negli anni mi sono sempre più convinto che la soluzione migliore è quella di recuperare il kayak svincolato da me, utilizzando vari sistemi, ma evitando di legarmi.
Quello che vedo frequentemente, è poca conoscenza dei DPI corretti e quindi, visto il rischio di poter utilizzare male la coda di vacca, credo che i contro siano superiori ai vantaggi. Inoltre quando si ha attaccati alla schiena una canoa piena di acqua, nel caso anche si riesca ad arrivare a riva, non è facile riuscire a fermarsi. bisogna riuscire a saltare fuori dalla propria barca e tenere la canoa recuperata. Tutto molto difficile. Più facile spingere il kayak fino in morta scendere a valle 5 metri e aspettarla arrivare. Ci sono anche altri sistemi, questo è il primo.
Riassumendo:
DPI corretti, moschettoni a 2 movimenti
Attaccare la coda di vacca su fiumi facili e non in presenza di grossi ostacoli
Conoscere il proprio salvagente e il proprio sgancio rapido, facendo delle prove.
Prima di vincolarsi valutare pericoli e stimare dove si arriverà con una canoa legata alla schiena.
Nessun commento:
Posta un commento