giovedì 4 dicembre 2014

il canoista, presunzione di innocenza!!!

canoista-presunzione-di-innocenza.
Materiali per i canoisti e considerazioni.



Spesso lavoro come istruttore per la formazione dei maestri di canoa, o per il conseguimento del brevetto di istruttore, o come sempre più spesso accade, i canoisti arrivano per imparare le tecniche di soccorso base ed avanzate. 
Anche se spesso i canoisti si sentono superiori, ogni tanto mi dicono "a noi il corso non serve, perché tanto non nuotiamo"... o quel che dice " si ma a me non piace nuotare" o "nell'80 facevamo così, si farà così anche adesso". A questi canoisti non posso dire niente, perché è un po' come il vecchietto che trovi al bar che tra un bicchiere e l'altro fa il bullo e ti dice " io alla tua età saltavo i fossi per la lunga". 
O lì uno risponde dicendo: "Potevi farne 1 saltando per l'altezza così c'era un pirla in meno", o lasci stare.
Tornando a noi. 
Il soccorso sicuramente cambia tra le squadre preposte per l'emergenza ed il canoista il quale se si trova ad affrontare una situazione critica, probabilmente potrebbe essere coinvolto o lui stesso o un suo compagno di discesa.

Da tenere presente è il materiale che un canoista ha con sé.
Nella media un canoista potrebbe avere un moschettone per metterci le chiavi della macchina, ma se è un canoista evoluto, allora non porterà con sé le chiavi elettroniche perché si bagnerebbero e di conseguenza anche il moschettone sarebbe superfluo.

Diciamo che di base un buon canoista dovrebbe avere questo materiale:
Coltello, fischietto, 3  moschettoni, 3 cordini meglio quelli della edelrid colore azzurro, corda da lancio e 1 fettuccia.

Personalmente in canoa ho dietro questo materiale, 1 perché spesso lavorando come maestro non posso dare ai corsisti moschettoni etc... 2 perché quando vado in canoa con altri kayakers non faccio l'elenco del materiale che si portano, anche perché probabilmente scoprirei che i miei compagni dei cordini e dei moschettoni non sanno proprio cosa farsene e probabilmente troverei attrezzatura acquistata negli anni 70.

Quindi materiale personale che io mi porto:
5 moschettoni a ghiera = con questo materiale riesco a fare tutti i sistemi di corda con passaggi nodi etc..
2 moschettoni di abbandono super leggeri, che posso usare anche in emergenza, ma sono da considerarsi a perdere se devo fare qualcosa in verticale, ad esempio un trasbordo particolare
3 cordini= 2 azzurri edelrid e 1 aperto 250 cm. Quest' ultimo lo uso come cordino di abbandono, o per fare passaggi di nodi etc.. se non posso fare altro
1 coltello, anche se ritengo più utile il tronchese da soccorso, per i kayakers. Il motivo è che il coltello lavora solo se la corda è in tensione e spesso non è cosa buona dover aspettare, 2 se si è in una manovra in verticale trasbordi etc... e devi tagliare la corda, con il tronchese tagli solo quella giusta e non rischi di tagliare anche le altre. 
1 fischietto fox 40 senza pallina
1 corda da lancio con marsupio Rescue Project così da poterla usare come ancoraggio o imbraco di emergenza, da tenere in canoa
1 fettuccia da lavoro chiusa lunghezza anello 2 metri
1 corda da lancio piccola che tengo nel salvagente. Questo perché se faccio il bagno o la mia canoa si incastra e va sotto acqua, recuperare l'unica corda da lancio può risultare complesso.
1 CUSTODIA CON CELLULARE ALL'INTERNO io consiglio cell. con internet collegato, non per postare qualcosa nell'immediato, ma per avere la possibilità di dare le cordonate gps nel caso dovesse succedere qualcosa.
Quando lavoro  come maestro do una custodia e un piccolo cellulare anche al mio corsista così che se dovesse succedermi qualcosa potrebbe almeno chiamare aiuto.

Questo è il materiale che porto con me.
Dopo di che, essendo che sto lavorando, tutto quello che uso rientra in normativa legge 81/08. Tutto il materiale che rientra nei dispositivi di terza categoria viene annualmente certificato, controllato ed elencato.

La strada è ancora lunga ci sono molti canoisti forti, ma pochi con conoscenze di soccorso adeguate anche per il loro livello canoistico. 
Poi ci sono i canoisti che pensano di sapere e quelli sono ancora peggio, perché sono pericolosi per loro stessi, ma sopratutto per gli altri.

Portare con sé il materiale giusto è opportuno, il passo successivo sarebbe quello di saperlo usare.

Chi leggendo queste righe è un kayaker e non sa rispondere a queste domande, dovrebbe provare a trovare delle risposte:
1. sono sicuro che il nuoto che faccio in rapida è giusto?
2. sono sicuro che so realmente lanciare una corda, sapendo cosa vuol dire, tiro al vettore, anticipo e corretta valutazione?
3. so cosa devo fare se mi incastro con la canoa sotto un salto?
4. so cosa vuole dire vedere qualcuno che sta annegando?
5. quando vado in fiume so valutare il pericolo, il tipo di soccorso in caso di incidente ed il materiale necessario per le manovre?
6. i miei compagni sono capaci di tirarmi fuori?
7. procedure di incastro di canoa o di piede da basso ad alto rischio con tutte le varianti, le so?
8. so scravattare una canoa incastrata, so cosa sono gli attriti reali, come devo ancorare la barca etc...?
9. so trasbordare una cascata o calare me e la mia canoa?
10. tutte le manovre di autosoccorso e soccorso base, cioè quelle che fanno la differenza tra fare soccorso o fare un recupero, le so e soprattutto le so fare?
11. sono sicuro di sapere o presumo?
12. come faccio a sapere le cose se l'ultima volta che ho frequentato un corso è stato 10 anni fa?
13. sono pronto sotto l'aspetto psicologico ad affrontare un incidente?

Ecco se a queste domande non sai rispondere, fatti una sola domanda utile= 
Ci tieni alla tua vita e a quella degli altri?

Saper andare in canoa, sicuramente abbassa il rischio. Ma a volte non basta!!!


Il titolo "presunzione di innocenza", in un incidente siamo sicuri che i canoisti siano innocenti? O dovrebbero essere informati in maniera seria e professionale?
Anche qui ci sarebbe da aprire capitoli sulla formazione. Perché se c'è il canoista che pensa di sapere, c'è anche il pseudo istruttore che si è auto-proclamato.

Devo dire che alcuni di questi li ho formati io. Sono venuti tre giorni e dopo queste tre giornate si sono sentiti degli istruttori. 
Io sarò anche bravo, ma i miracoli non li faccio. Purtroppo devo dire che tutta la mia energia per spiegare i pericoli, la professionalità, l'attenzione e che dopo 3 giorni uno non è un istruttore altrimenti  io non avrei impiegato 20 anni, spesso non viene capita perfettamente.
Io giuro che ci provo, ma ognuno è causa del suo mal. 
E io posso solo spiegare 2 tecniche 3 nodi e 4 aneddoti, ma l'intelligenza e serietà non sono io che la posso dare. 



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