martedì 23 dicembre 2014

guidare un gommone per il soccorso. Più facile dirlo che farlo.

Guidare il raft per il soccorso.



Mi è stato chiesto di pubblicare questo post, per dare delle info su questo argomento.

Cercherò di essere abbastanza corto nell'esprimere dei concetti semplici ma importanti.

Prima di tutto voglio fare una premessa: l'utilizzo del raft deve essere usato da personale preparato, che deve sapere le basi dell'autosoccorso, saper nuotare in acqua e fare soccorso anche senza raft.
Il raft non deve essere usato come mezzo per colmare le proprie lacune, può essere molto pericoloso, prima di salire su un gommone bisogna aver fatto un percorso di formazione sul soccorso in acqua. Chi non fa questo è pericoloso.

La prima domanda che vorrei porgere a chi utilizza un raft per il soccorso è questa:

"Mi potete dare una risposta su che differenze ci sono tra discesa raft commerciale e discesa con una squadra di soccorso? Quali differenze ci sono sia in termini di navigazione sia in termini di competenze?".

Qualche differenza ci dovrebbe essere, ma purtroppo le procedure che spesso usano le squadre di soccorso nascono con dei principi completamente sbagliati. 

E' un po' come vedere pilotare Valentino Rossi e poi dire ai poliziotti in moto di guidare così.

E' normale che gli incidenti accadono. La discesa commerciale non ha niente a che vedere con una discesa per il soccorso. 
Perché?
Discesa commerciale:
1 mi fermo in morta raramente
2 evito ostacoli
3 la guida è molto preparata (minimo 2-3 anni di esperienza tutti i giorni prima di diventare guida)
4 la discesa avviene su un tratto commerciale messo in sicurezza, conosciuto
5 si naviga un FIUME
6 la navigazione commerciale consiste nello scendere in maniera pulita scegliendo le linee più comode e sicure
7 in fiume si è sempre più di 2 guide contemporaneamente in acqua, su due raft diversi, altrimenti non si scende per questioni di sicurezza
8 in fiume abbiamo safety kayak o safety kataraft
9 le guide sanno risalire su un raft ribaltato e sanno tutte le procedure

IN EMERGENZA RICERCHE PERSONE, ALLUVIONE ETC..
1 mi devo poter fermare ovunque e dovunque, anche se non c'è la morta
2 cerco vittime dove ci sono ostacoli, quindi mi avvicino e navigo per andare dove c'è il pericolo
3 la formazione di chi è sul gommone non è proporzionata ai rischi che si corrono in intervento, quindi lettura fiume, gestione inerzie etc.. sono da tenere in considerazione
4 la discesa potrebbe non essere svolta su un tratto commerciale
5 potrei navigare in alluvione con pericoli ed ostacoli diversi dal fiume
6 la navigazione avviene non conoscendo il tratto, quindi ho bisogno di velocità di manovra e di poter sbagliare senza conseguenze fatali 
7 spesso una squadra va in gommone in 4-5 persone senza kayak di sicurezza o altro
8 le tecniche utilizzate non andrebbero bene nemmeno se la guida fosse un professionista con 20 anni di esperienza, 
9 non tutti i soccorritori sanno risalire su un raft ribaltato 

Di punti ce ne sarebbero molti, ma non vorrei annoiare.

Vorrei invece analizzare una cosa.
Una squadra di soccorso in emergenza parte con 4 -5 uomini tutti sullo stesso raft.
La domanda è: "Se il raft si incravatta e uno cade in acqua gli altri cosa devono fare?
Un suo compagno si butta?
Tutti si buttano?
Nessuno si butta? 
Preghiamo che il ragazzo in acqua riesca ad uscire da solo, ma se così non fosse?".

Stessa cosa se si cappotta il raft, con parte dell'equipaggio che  rimane a tritare in un buco, che si fa?
E se siamo partiti in raft ed ad uno del gruppo succede un incastro da piede, gli altri 3 cosa possono fare?
E se in navigazione troviamo un passaggio difficile, piante etc.. in 4 ci si riesce a fermare bene?
E' più facile fermarsi con un gommone che pesa poco o con uno che pesa tanto?
In che conformazione di equipaggio è più sicuro il raft?

Queste sono delle domande alle quali non riesco ad avere risposte sufficientemente chiare.

Purtroppo gli incidenti accadono spesso non solo per scarsa capacità, ma per l'utilizzo di tecniche sbagliate, dal principio. 
E' come quella persona che entra in fiume con le bombole vestito da subacqueo. C'è un problema di conoscenze e di valutazione.



Uno dei problemi è la formazione, forse dato anche dalla crisi economica, alla quale si cerca di fare fronte al meglio, con quello che si può.
Però penso che i docenti in questo contesti pericolosi debbano essere persone realmente capaci, che facciano questo di mestiere, almeno per insegnare cose corrette ed efficaci.
Perché rischiamo di trovare situazioni particolari:
Se voglio imparare a guidare il gommone, rischio di trovarmi un docente che ha pochissima esperienza.
Tra l'altro non è nemmeno detto che uno abbia fatto formazione. In alluvione si vedono molte persone con gommoni, senza aver fatto un percorso serio.

Qui sta la differenza. Non si pretende che un professionista del soccorso sappia fare tutto perfettamente, si può chiedere che almeno impari le cose giuste da persone realmente preparate.

Non basta avere una divisa, o uno stemma per non commettere errori.
Quello che mi preoccupa ancora di più è che i professionisti del soccorso dovrebbero pretendere la miglior formazione.

Quando parlo di professionisti, parlo di persone che decidono di svolgere un compito in maniera seria e professionale al di là della retribuzione etc..

Penso che ad un buon soccorritore non viene richiesto di salvare tutti. Ad un buon soccorritore si può chiedere di essere preparato al meglio delle possibilità, senza politica, né competizioni. Sono convinto che un soccorritore debba essere preparato per non avere incidenti, perché nessuno vuole che un soccorritore muoia per aiutare un altro.

Però purtroppo tutto questo deve lasciare posto a sistemi strani, a politica, a poca serietà e rispetto per il soccorritore. Poi ogni tanto si mette anche il soccorritore a non voler corsi professionali e duri, perché si scoprirebbe che non tutti hanno le capacità per poter operare.

Credo poco alla formazione interna, questo perché se una persona non lavora tutti i giorni in un contesto non può dare esperienze, novità, capacità di giudizio e lavorare sulla prevenzione.

Ad alimentare tutto ciò, c'è una poca voglia di essere preparati.
Ci sono squadre che intervengono nonostante non abbiano le competenze. Questo alza il rischio non solo a loro ma anche a chi è con loro. Inoltre questo modo di pensare fa male a quelle squadre che si allenano e si formano per essere consapevoli e più sicure in emergenza.

Tutto questo può non servire se su 100 squadre 10 sono preparate e 90 si sono autoformate o non sanno cosa stanno andando a fare. Questo è uno dei problemi per cui, quando si è in intervento come nelle alluvioni, i volontari rischiano di non essere presi sul serio perché molti non hanno competenze adeguate, eppure sono lì.
Il volontario non fraintendetemi, è essenziale e di vitale importanza, a livello nazionale.
Però sono convinto che il volontario è una persona altruista che decide volontariamente di mettersi a disposizione per gli altri. Questo però non vuol dire che non si debba essere preparati perché si è volontari.
Dovrebbe essere il contrario. Nel momento che posso decidere se lo voglio fare, lo devo saper fare.
Questo perché se a un tuo parente accadesse qualcosa, tu vorresti che chiunque arrivasse, fosse preparato veramente.
Se arriva l'ambulanza speri che ci sia un medico rianimatore con 50 anni di esperienza nell'emergenza, se hai la casa in fiamme ti auguri che il vigile del fuoco sia realmente preparato e sappia tirare fuori tuo figlio.

Ma, se nell'ambulanza arriva una persona che non ha fatto alcun corso, o si è autoformato da chi sa poco e male, come ti sentiresti?
E se nell'incendio arrivasse un vigile che non riesce a fare 2 piani di scale senza avere il fiatone, o non sa cosa vuole dire fuoco in una casa, come ti sentiresti se alla fine ti dicessero: ci dispiace ma siamo Volontari.

Il soccorso, qualsiasi esso sia, deve essere fatto in maniera seria e professionale.
La presunzione, il pensare di sapere, l'autoformazione fanno parte del meccanismo italiano.
L'Italia non è un paese perfetto ma questa mentalità non appartiene solo ai politici, ma a chiunque sia nelle posizioni di decidere, a chiunque possa dire no e non lo fa.
Sono convinto che ognuno di noi possa fare la differenza.
Purtroppo essere professionali non vuol dire solo saper fare un nodo, saper nuotare, o saper usare una pinza idraulica, questa è la punta di un iceberg.
La professionalità passa anche da chi decide di dare ai propri uomini la miglior formazione, da chi si documenta, da chi non fa scegliere alla politica o ai favoritismi su "chi deve fare cosa".

L'Italia è fatta di persone e quelle persone siamo noi.

Purtroppo mi è capitato di vedere soccorritori remare contro una buona formazione: semplicemente perché difficile, semplicemente per non fare torti agli amici. Fregandosene della sicurezza personale e degli altri. Spesso noto persone al comando, a cui della sicurezza dei propri uomini, non interessa e purtroppo vedo troppo spesso che neanche i soccorritori ci tengono più di tanto.

Ad un certo punto si è smesso di volere la massima professionalità. 
Io lavoro come professionista. Se faccio la guida rafting voglio i migliori docenti, se lavoro come maestro di canoa voglio il massimo, se lavoro come maestro di sci stessa cosa etc.. 

Il professionista non si nasconde dietro una patacca, perché deve riportare a casa chi soccorre o i suoi clienti. In montagna come in acqua. 

Però in Italia non sempre è così. All'estero non c'è autoformazione, pretendono il massimo dai docenti.

Vorrei che il soccorso non fosse una gara per far vedere chi è più bravo, vorrei che fosse una gara per aiutare la gente. 









domenica 21 dicembre 2014

Anno 2014 grazie e arrivederci.

http://youtu.be/0s_37Kahv_M




Buona Natale e fine anno a tutti.

Grazie per lo splendido anno. E' stato bello, ricco di soddisfazioni.

Sempre più squadre si avvicinano a questo percorso fatto di fatica e sacrifici, sempre più squadre pretendono formazione seria e responsabile.

Anche i canoisti quest'anno hanno incominciato a chiedere informazioni e voler partecipare ai corsi.

Piano piano le cose forse cambieranno, ma di una cosa siamo certi se cambiano è grazie alle persone che non si accontentano di corsi vuoti e poco seri. Grazie a chi dice no, mettendosi di traverso anche con politici.
Grazie a chi sceglie di mettere in sicurezza la propria vita senza cercare scorciatoie, grazie a chi alza la testa e prova a cambiare le cose.


martedì 16 dicembre 2014

Istruttori di canoa FICK, la professionalità a portata di pagaia, Entra nella famiglia.

Corso per il brevetto di istruttori secondo livello canoa Fick.


Se non vuoi docenti auto-formati, se vuoi docenti realmente preparati e seri
Questo è il corso giusto per la tua formazione. 

1 Brevetto di istruttore canoa Fick II livello
2 Brevetto di soccorso Fluviale Rescue Project
3 Brevetto di BLS in ambienti ostili


MAESTRI DI CANOA FICK:


Francesco Balducci: Medico, Nutrizionista, Il canoista Italiano con all’attivo più fiumi navigati in tutto il mondo.  Quasi 1000 fiumi. Ne ha scoperti oltre la metà. Ha studiato, navigato, affrontato imprevisti, per trovare fiumi nuovi e di alta difficoltà.


Andra Piutti: Esperto commerciale e designer di canoe. Fortissimo Canoista non c’è fiume italiano che non abbia navigato. Da del tu ai 5° gradi e li naviga come se fosse su un terzo. Esperienza nella didattica e capacità di trasmettere passione e professionalità.


Vincenzo Minenna Vick: responsabile della Scuola di Soccorso Rescue Project, non c’è tipo di soccorso dove lui non sia preparato, verticale fluviale. La sua vita è insegnare e fare soccorso. Esperienza a livello internazionale come canoista, guida rafting, ed istruttore di soccorso. Insegna e vive le emergenze. Canoista molto forte, a sceso fiumi di elevata difficoltà, maestro da molti anni, capacità didattiche e passione. 

Docenti Esterni:
Cristina Orsingher: dott.ssa, esperta in psicologia, comunicazione, stress, responsabile per varie squadre di soccorso fluviale. Bravissima nell’insegnare come affrontare lo stress e come insegnare.

CORSO
ISTRUTTORE DI CANOA FICK II LIVELLO
+
 TECNICO SOCCORRITORE RESCUE PROJECT + BLS
Quando: 6-7-8 Marzo  e 11-12 Aprile 2015
Dove: Fiume Vara Centro Sport Avventura


Il corso per maestro di canoa 2 livello, ha una durata di 40 ore totali + esame, suddivise in ore di lezione in aula e ore di esercitazione fuori e dentro l’acqua.
Questo corso è rivolto a chi vuole esercitare la professione di istruttore di canoa 2 livello.
L’acquisizione della certificazione di BLS  e del corso di Soccorso Tecnico Soccorritore fluviale 1 Rescue Project viene inserita nel programma formativo, per dare a tutti gli allievi un’adeguata preparazione a 360°, dando maggior professionalità e sicurezza personale e dei propri allievi.

Il percorso formativo prevede: 30 ore di lezioni frontali, con Maestri della Federazione Italiana Canoa e Kayak, 50 ore di Auto-formazione, lavoro individuale 8 ore. Tirocinio 32 ore.

COSTI: Corso esame Fick 2 livello

400 €  + iva  a partecipante. Il Brevetto di soccorso e il Bls è incluso nel prezzo.

PRENOTAZIONE:
Per l’iscrizione al corso sarà necessario inviare i propri dati all’indirizzo e-mail info@rescueproject.it inoltre il perfezionamento dell’iscrizione dovrà venire tramite il pagamento anticipato del corso. Il corso potrà essere attivato con un minimo di 15 partecipanti.  Le iscrizioni saranno chiuse al raggiungimento dei 15 iscritti e la conferma del corso avverrà il 25 febbraio.
PER CHI E’ RIVOLTO:
Tutti i canoisti che hanno una buona capacità ed esperienza. Viene richiesta capacità di navigazione sul III° grado, eskimo sicuro.
Requisiti di accesso:
Il corso e il relativo esame sarà accessibile a tutte le figure FICK a partire dal Tecnico di base. Inoltre, in via eccezionale gli organizzatori del corso si riservano la possibilità di accettare domande di partecipazioni a figure di altre enti o associazioni se considerate equivalenti o superiori in competenze al Tecnico di base FICK, il candidato dovrà superare corso/esame che si svolgerà durante tutta la giornata del primo giorno.
Il programma può subire  delle variazioni sia di programma che di luogo a seconda delle condizioni meteorologiche e per eventuali richieste da parte dei partecipanti.

PROGRAMMA DEL CORSO
I MODULO DI 3 GIORNI
II MODULO DI 2 GIORNI CON ESAME

PRIMO MODULO

PRIMA GIORNATA
8:00 – 9:00
Ritrovo
Compilazione dei moduli di iscrizione
9:00 – 12:30
Cosa è un soccorso?
Priorità in un soccorso
Fasi di un soccorso “LAST”
Opzioni di un soccorso a basso o alto rischio per canoisti
Morfologia del fiume 
Tecniche di nuoto in acqua mossa
Come lanciare una corda
Comunicazioni con segnali
Analisi equipaggiamento personale in fiume di un canoista
Materiale necessario da portare con se quando si lavora come istruttori
Nodi di base
Prove pratiche di nuoto in fiume        
Comunicazioni
Soccorso con corde da lancio
12:30 – 13:30
Pranzo
13:30 – 18:30
Zip
Doppio imbraco
Incastro di canoa e incastro da piede varie tecniche di soccorso
Valutazione e scelta dell’attrezzatura più idonea
Flessibilità, coordinamento, salute articolare, nutrizione
Fondamentali in canoa e formazione didattica con ausilio di materiale video
Eskimo

18:30 – 22.30

Analisi delle prove video
Condivisione delle linee guida riguardanti le tecniche di canoa e sul soccorso
Cartografia , scelta dei percorsi, pericoli oggettivi legati alla meteorologia
BLS prima parte
Psicologia dell’emergenza: lo stress e le sue conseguenze
-       lo stress
-       meccanismi dello stress in emergenza               
-       comunicazione
-       Tecniche di De - briefing  
-       De-briefing della giornata

SECONDA GIORNATA
8:00 – 12:30
DPI normative vigenti legge 81 e certificazione del materiale
Sistemi di tiro con ripartizioni dei carichi per canoisti
Movimentazione in verticale per superamento di trasbordi e uscite da gole
12:30 – 13:30
Pranzo
13: 30 – 18:30
Prove pratiche in fiume sugli argomenti trattati in precedenza
Uso del kayak come mezzo di soccorso
Attraversamento in fiume a piedi
Immobilizzazione di una vittima in acqua
Gestione di un gruppo in formazione
Fondamentali in acqua mossa e didattica
Presentazione degli esercizi base per correzione dei classici errori
Situazioni Real d’intervento con canoa
Tecniche di accompagnamento di un gruppo
Organizzazione in acqua di un gruppo
Pericoli, valutazioni e gestione
18:30 – 22:30
Anatomia, fisiologia, scienze del movimento e igiene e prevenzione
Bls seconda parte
Kayak e le loro forme
Qual è il kayak più adatto e per chi?
L’attrezzatura avanzata e la falsa sicurezza
Nutrizione, i biotipi e lo Stress in ambiente ostile, integrazione specifica
Tecniche per gestire lo stress e i segnali indicatori per comprendere  se i nostri allievi sono in difficoltà
Scelta del percorso didattico più idoneo
De - briefing   della giornata



TERZA GIORNATA
8:00 – 12:30
Prove di didattica in acqua tra gruppi
Adattamento del percorso didattico in relazione alle caratteristiche dell’allievo
Esercizi ludici e di destrezza in canoa
recupero di una canoa con imbarcazione
Tecniche di canoa
12:30 - 13:30
Pranzo
13:30 – 18:00
Discesa di un tratto di fiume  con situazioni Real
Gestione del gruppo in acqua
Manovre di soccorso base
18:00 – 20:30
Responsabilità civile e penale
De - briefing 
Valutazione e rilascio brevetto BLS e Attestato di partecipazione al corso di salute e nutrizione Palingenesi
Chiusura corso prima parte


SECONDO MODULO A 40 GIORNI DAL CORSO

QUARTA GIORNATA
8:00 – 12:30
Tecniche di soccorso base e avanzato
Tipologie d’intervento da basso alto rischio
Sistemi di tiro semplici e complessi
Movimentazione verticale e sicurezza
12:30 - 13:30
Pranzo
13:30 – 18:00
Tecniche di soccorso in fiume
Tecniche di stabilizzazione in ambienti ostili
Ripasso Fondamentali in canoa acqua piatta e mossa
Correzione piccoli errori degli aspiranti istruttori
18:00 – 20:30
Strategie commerciali per promuovere la canoa ed i corsi
De-briefing riguardante il periodo trascorso tra il primo modulo e il secondo modulo formativo


QUINTA GIORNATA
8:00 – 12:30
Prima parte esame
Soccorso
Didattica, scelta del materiale, dpi
Segnali, lancio di corda a secco, stress, alimentazione
Cartografia, scelta dei percorsi, responsabilità
12:30 - 13:30
Pranzo
13:30 – 18:00
Seconda parte esame
Fondamentali in acqua piatta
Fondamentali in acqua mossa
Tecniche di soccorso
Didattica con esercizi in fiume

18:00 – 20:30
Discussione tesina
Scrutini
De - briefing 
Valutazione e rilascio brevetto Tecnico soccorritore fluviale Rescue Project e Brevetto di Istruttore di Canoa Fick 2 Livello
Chiusura corso


Il programma può subire  delle variazioni sia di programma che di luogo a seconda delle condizioni meteorologiche e per eventuali richieste da parte dei partecipanti.





Obiettivi

Obiettivi Generali

1.     Sviluppare confidenza con lo specifico ambiente fluviale e le competenze necessarie per soccorritori professionisti o volontari che operano in situazioni di acqua mossa e soccorso alluvionale.
2.     Acquisire competenze base sull’uso e sull’adattamento delle attrezzature di soccorso standard nel contesto dell’acqua mossa.
3.     Apprendere l’uso di equipaggiamenti specifici ed innovativi per il soccorso fluviale e alluvionale.
4.     Fondamentali in acqua piatta e acqua mossa con il kayak
5.     Didattica, psicologia
6.     Gestione di un gruppo in sicurezza


Obiettivi Specifici

Alla fine del corso il corsista sarà in grado di:

  1. osservare e valutare con competenze operative l’ambiente fluviale e comprenderne gli     elementari meccanismi di idrodinamica;
  2. riconoscere segni e sintomi dei problemi di ordine medico legati agli infortuni in acqua e saperli gestire con competenza;
  3. acquisire la conoscenza di tutte le attrezzature utilizzate durante il corso (equipaggiamento di soccorso individuale e di gruppo, strumenti di comunicazione, attrezzature di arrampicata quali corde, moschettoni, autobloccanti, sistemi di tiro e di vantaggio meccanico,  manovre di recupero ed uso della corda da lancio etc);
  4. saper soccorrere e districare una vittima da un infortuno in acqua ( incastro di piede, veicolo in acqua, incastro con natante etc);
  5. nuotare in sicurezza in corrente con differenti condizioni di portata e con abilità di manovra tale da scegliere il percorso meno rischioso e privo di ostacoli;
  6. manovrare un natante: canoa, o tavola di salvamento utile in alcune manovre di soccorso;
  7. comunicare nel fiume secondo lo standard internazionale;
  8. conoscere e far rispettare le leggi che regolano le responsabilità e il comando in uno scenario di soccorso;
  9. conoscere l’organizzazione di una squadra di soccorso in ambiente fluviale e alluvionale in funzione al tipo di intervento;
  10. utilizzare con competenza e in sicurezza le attrezzature di salvamento illustrate e sperimentate durante il corso;

  1. guadare un fiume o un canale, con acque poco profonde ma veloci, utilizzando diverse tecniche;
  2. saper gestire un gruppo in acqua viva;
  3. saper trasmettere concetti e conoscenze a discenti e partecipanti ad un corso;
  4. Conoscere i vari esercizi per l’insegnamento della canoa;
  5. Saper dimostrare e trasmettere le tecniche;
  6. Saper navigare in fiume gestendo gruppi e persone di varie età e capacità;
  7. Conoscenza del territorio e pianificazione di una discesa;
  8. Conoscere gli aspetti giuridici della professione, responsabilità assicurazione;
  9. DPI per i canoisti e attrezzatura specifica;
  10. Gestione dello stress, alimentazione e valutazione con gli allievi;



 Materiali

Ogni partecipante riceverà il manuale del corso, e un foglio con l’elenco delle abilità acquisite. Alla conclusione con successo del corso il partecipante accreditato riceverà:
-       certificato - brevetto di tecnico soccorritore Fluviale 1
-       un distintivo di Soccorritore Tecnico Rescue Project e relativa carta d’identificazione
-       se superato con successo l’esame, tessera istruttore secondo livello FICK
-       Brevetto di BLS
-       Attestato di partecipazione al corso di salute e nutrizione Palingenesi


La Scuola di soccorso fornirà tutto l’equipaggiamento specifico di gruppo per le manovre di soccorso.


Equipaggiamento necessario

È richiesto di portare con sé attrezzatura personale da canoa e muta da 5 mm, casco, aiuto al galleggiamento con sgancio rapido, dissipatore, più kayak da torrente e per chi volesse anche la canoa da rodeo.
Per chi non avesse l’attrezzatura personale (muta, casco, aiuto al galleggiamento) Rescue Project mette a disposizione il completo al costo di € 30,00 + IVA a partecipante.. È quindi necessario prenotare una e-mail al seguente indirizzo: info@rescueproject.it. Sarà importante specificare nell’e-mail le taglie: mute, giacca e aiuto al galleggiamento




Requisiti per i corsisti

Attrezzatura base come canoista, pagaia. Kayak, salvagente, casco, muta etc..
Ogni partecipante dovrà munirsi di un paio di stivaletti in neoprene a suola semirigida. In alternativa si possono usare delle scarpe da ginnastica a suola scolpita o da trekking leggere.
In aggiunta all’equipaggiamento sopra elencato ogni studente dovrà avere adeguato abbigliamento tecnico quali maglie in polipropilene e indumenti idonei anche in funzione della stagione in cui il corso si svolge. Visto il gravoso impegno fisico nel corso delle esercitazioni è importante avere a portata di mano degli snacks e delle bevande a base di carboidrati e integratori idrosalini. È importante ricordare che qualsiasi controindicazione personale nell’esecuzione di alcune manovre dovrà essere comunicata all’istruttore. Ciò permetterà la modificazione dell’addestramento dello studente secondo i bisogni e le necessità dello stesso, garantendo una formazione personalizzata e lontana da rischi, mantenendo nel contempo un elevato ed adeguato  livello formativo.
Rescue Project infatti considera la prudenza una delle qualità essenziali di un bravo soccorritore
Le tecniche di soccorso sono in continua evoluzione per questo il brevetto Rescue Project ha una valenza di 3 anni al termine dei quali bisogna ripetere l’intero corso.


COSTI: Corso esame Fick 2 livello

400 €  + iva  a partecipante
Il Brevetto di soccorso e il Bls è incluso nel prezzo.

PRENOTAZIONE:
Per l’iscrizione al corso sarà necessario inviare i propri dati all’indirizzo e-mail info@rescueproject.it inoltre il perfezionamento dell’iscrizione dovrà venire tramite il pagamento anticipato del corso. Il corso potrà essere attivato con un minimo di 15 partecipanti.  Le iscrizioni saranno chiuse al raggiungimento dei 15 iscritti e la conferma del corso avverà il 25 febbraio.
PER CHI E’ RIVOLTO:
Tutti i canoisti che hanno una buona capacità ed esperienza. Viene richiesta capacità di navigazione sul III° grado, eskimo sicuro.
Requisiti di accesso
Il corso e il relativo esame sarà accessibile a tutte le figure FICK a partire dal Tecnico di base. Inoltre, in via eccezionale gli organizzatori del corso si riservano la possibilità di accettare domande di partecipazioni a figure di altre enti o associazioni se considerate equivalenti o superiori in competenze al Tecnico di base FICK, il candidato dovrà superare l’esame che si svolgerà durante tutta la giornata del primo giorno.
Info e contatti:
329.2743226
info@rescueproject.it